La storia

Anno 1304 nell’elenco delle chiese e loro rappresentanti al sinodo bergamasco del indetto dal vescovo Giovanni da Scanzo veniva invece registrata una chiesa dedicata a San Martino. In tale fonte era nominato "Carpionus clericus Sancti Martini de Carvico"


La chiesa parrocchiale è circondata da un ampio sagrato arricchito da un piccolo spazio antistante la facciata, realizzato con cubetti in marmo di Carrara. La facciata è composta da due ordini architettonici suddivisi in tre scomparti da lesene, accoppiate negli angoli della facciata, in muratura e intonacati poggianti su un basamento. Nel settore centrale del primo ordine è collocato un portale in arenaria sagomata completa di coronamento al centro del quale un bassorilievo ricorda il gesto caritatevole di S. Martino, protettore della chiesa. I settori laterali presentano pareti lisce ed intonacate. Il secondo ordine prosegue come quello inferiore e presenta nel settore centrale una finestra rettangolare con contorno in stucco che illumina la navata. Un timpano triangolare conclude la facciata. Internamente la chiesa presenta un’unica navata a pianta rettangolare suddivisa in sette campate da lesene che sorreggono un fregio e un cornicione su cui si imposta la volta a botte. Nella prima campata sono presenti a sinistra e a destra due confessionali. Segue la seconda campata con a sinistra la tela raffigurante S. Antonio da Padova e a destra la S. Famiglia; nella terza campata sono collocati a sinistra e a destra due armadi a muro. Nella quarta campata è collocato a sinistra il Fonte Battesimale e a destra l’altare dedicato al S. Cuore. Nella quinta campata sono posti gli ingressi laterali. La sesta campata ospita due cappelle: quella di sinistra è dedicata alla Madonna del Rosario, mentre quella di destra è dedicata all’Immacolata. La settima ed ultima campata presenta due ingressi: quello di sinistra conduce alla sagrestia, mentre quello di destra conduce alla cappella della Madonna di Lourdes. Il presbiterio è a pianta rettangolare ed è sopraelevato rispetto alla navata di tre gradini, è coperto da volta a botte e si conclude in un coro absidato coperto da catinorafo

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